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A modo mio

Andare in Sichuan

By 16 Aprile 2025Maggio 9th, 2025No Comments

Da qualche tempo ho deciso di dedicare uno spazio, all’interno del sito Amaka Shiatsu, a me stessa e alla condivisione di qualcosa di personale. L’ho chiamato: A modo mio.

Tra i vari articoli, ne troverete alcuni che descrivono un esercizio personale che ho adottato da diversi anni.

Qui di seguito potete trovare tutti i dettagli e nel caso vi piaccia l’idea, creare la vostra lista dei 100 desideri

Cina

Viaggiare è una delle mie più grandi passioni e la Cina è un paese che, insieme alle sue contraddizioni, ha da sempre attirato la mia attenzione. Nel 2024 sono riuscita a organizzare questo viaggio e una volta arrivata in territorio cinese, la sorpresa è stata enorme.

Non c’era inquinamento acustico, quasi tutti i veicoli (auto e motorini) sono elettrici, le strade sono pulitissime così come i bagni pubblici.

E’ vero, sei controllato a vista, ci sono telecamere ovunque, devi scannerizzare il passaporto per entrare e uscire dalla metropolitana, dalle stazioni dei treni, nei musei.

Sanno sempre dove sei ma è anche vero che non ti senti mai in pericolo. In moltissimi luoghi, ogni 500 metri ci sono dei pali della luce con installate 4 telecamere e un pulsante che puoi premere in caso di emergenza.

Nelle città che ho visitato, non ho visto nessun negozio come quelli che vediamo in Italia nei quali trovi di tutto e di più a pochi euro. Hanno i loro negozi, con le loro marche e anche brand più famosi. Le persone sono eccezionali, nonostante sia difficile trovare qualcuno che parli inglese, tutti si prodigano per aiutarti e farsi capire.

Ai cinesi piace conversare e sono molto curiosi di sapere da dove arrivi.

68. Andare in Sichuan

Visitare la Cina e nello specifico la regione del Sichuan, è sempre stato un mio desiderio non solo per la curiosità di scoprirne i paesaggi e assaggiarne la cucina autentica (ci sono tantissimi piatti vegani) ma soprattutto per entrare in contatto con una cultura che all’apparenza può sembrare chiusa ma che in realtà non lo è.

L’unico problema, a parer mio, è a livello linguistico.

Per un cinese non è facile imparare l’italiano e viceversa. Prima dell’avvento dei traduttori simultanei e di una mentalità più aperta nella conoscenza di una cultura differente, era difficile riuscire a stabilire una relazione con un cinese. Non ci si capiva e complice anche la paura verso il diverso, abbiamo fatto si che non si creasse una vera e propria integrazione. Per fortuna le cose stanno cambiando, così come i pregiudizi che negli anni si sono radicati nella testa delle persone.

I progressi

Ho la fortuna di vedere questi progressi grazie al mio lavoro. Sempre più persone si aprono a un approccio olistico e trovano beneficio nelle terapie complementari che si basano sulla Medicina Tradizionale Cinese (MTC).  Proprio a Chengdu, il capoluogo dello Sichuan, è stato interessante vedere come negli ospedali ci siano reparti di medicina occidentale e reparti di MTC perfettamente integrati tra di loro.

L’agopuntura, il tuina, la coppettazione, etc. rientrano nel servizio sanitario pubblico e vengono praticati proprio negli ambulatori degli ospedali (oltre che nelle cliniche private).

Esistono due tipi di farmacie, quelle che vendono i prodotti delle case farmaceutiche e quelle che hanno solo prodotti naturali, spezie, semi e piante. I medici di MTC prescrivono i dosaggi e le piante che bisogna assumere per la patologia riscontrata e le persone, con le ricette, si recano in queste farmacie piene di cassettini e cestini.

Negli angoli più tranquilli delle città e all’uscita dei templi, è ipnotizzante vedere gruppi di persone che si muovono lentamente e in armonia praticando Tai Chi.

In quasi tutti i parchi ci sono delle aree dedicate all’attività fisica dove sono installati degli attrezzi per allenarsi e fare stretching. E’ stato sorprendente ma anche un pò triste, constatare che questi spazi fossero frequentati solo da persone di una certa età. Sorprendente perché erano tutti in gran forma e probabilmente avevano molti più anni di quelli che dimostravano, triste perché mentre in occidente c’è sempre di più un’apertura allo stile di vita orientale, in Cina stanno lentamente scomparendo queste antiche tradizioni lasciando spazio solo alla modernità.

Osservare

Come avrete notato, in questo articolo non c’è l’itinerario del mio viaggio, non ci sono suggerimenti sui posti da vedere, attività da fare, ristoranti, piatti tipici, mezzi pubblici da prendere per spostarsi. Non c’è niente di tutto questo perché in rete questo tipo di informazioni le potete trovare in qualsiasi altro blog.

Nel mio articolo ho voluto condividere con voi la realizzazione del mio desiderio numero 68 con una descrizione del mio viaggio in Cina un pò diversa da quelle che si trovano in rete.

Perché?

La risposta è semplice, perché magari, nel vostro prossimo viaggio, avrete voglia di osservare la cultura locale da un altro punto di vista, prendendovi il tempo di immagazzinare le informazioni, elaborarle, scoprire quel particolare che non è stato descritto da nessun influencer viaggiatore e chissà, portarvi a casa qualcosa di autentico, solo vostro, che vi è rimasto nel cuore.

Buona Cina!

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